Scultura mezzobusto l’urlo – Ida Fuà

890,00

Descrizione

La materia della scultura in gesso dipinto è stata plasmata dalla scultrice in questa torsione, il viso è rivolto verso il cielo, l’uomo sembra raccolto in un’implorazione al cielo.

Ida Fuà come sua consuetudine ci parla della vita difficile passata tramite le sue opere, ma questa volta lo fa chiaramente, esprimendosi tramite questa scultura che è un pezzo unico, notate come la testa dell’uomo è inclinata all’indietro, eppure resta in equilibrio.

Stato

Buone condizioni: alcune mancanze di pittura.

Disponibile

Descrizione

Informazioni sull’artista

L’arte è tutto ciò che gli uomini chiamano arte” afferma il filosofo Dino Formaggio. C’è però un’arte che rimane nascosta. Il prodotto di uomini e artisti costretti a rendersi invisibili. Un’arte che, anche oscurata, diventa una forma di resistenza, una rivendicazione della propria identità, una via di fuga dalla coazione della realtà e dal dominio per il quale non si potrebbe nemmeno esistere, un tentativo di esprimersi con ciò che è ancora permesso.

Ida Fuà è una donna ebrea, vissuta durante gli anni del fascismo e delle leggi razziali, un’artista invisibile: ha dovuto nascondere sé stessa insieme alla propria arte. Proveniente dalla ricca famiglia Lolli e moglie di Carlo Fuà, direttore industriale del villaggio Crespi D’Adda, Ida ha passato gran parte della sua vita a Torno, piccolo centro sul lago di Como, dove ha cercato rifugio e protezione nella sua villa solitaria immersa nel verde.

L’artista nel suo atelier con vista lago, ha prodotto la maggior parte delle sue opere: si tratta di sculture raffiguranti volti, busti e particolari profili umani che sembrano un’espressione estetica del suo stesso dramma personale. A colpire con maggiore forza sono probabilmente gli occhi di queste figure: sono occhi dallo sguardo mancato, occhi che forse sognano altrove. Nessuna guarda lo spettatore, nessuna sostiene con lui un rapporti diretto, come nell’indicare un’impossibilità di comunicazione, di fare esperienza dell’altro. Nell’omissione, però, il gesto appare ricco di significato e colmo di emotività, restituendo un ultimo segno di speranza: in questi occhi scostati trapela il desiderio di recuperare lo sguardo, di affermare la propria volontà di esistere, il proprio esserci.

Informazioni aggiuntive

Dimensioni 40 × 40 × 42 cm
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